È tutto degradato. Pure l’Instagram. E Carlo Taormina in ‘sto degrado ci sa sguazzare. Voi no.

L’Instagram di Taormina
30 Ott 2019

“Avvocato!”. La voce di Giacomo Amadori, cronista di pelo e di cuore (adesso a La Verità), si alzò improvvisamente. Era appoggiato alla cucina dove stava cucinando uno spaghetti alle cozze e vongole. Era la notte di capodanno. Eravamo a Fregene, a casa sua, con le rispettive famiglie. Dall’altra parte del telefono Carlo Taormina, l’avvocato, appunto. A Giacomo avevo appena raccontato che Abbatino, il vero Freddo di Romanzo Criminale (interpretato nella serie da Vinicio Marchioni), in uno dei tanti processi in cui era stato coinvolto, aveva minacciato di morte, davanti ai magistrati, proprio Carlo Taormina. Non avevo fatto in tempo a citare l’aneddoto che Amadori era già con il cellulare all’orecchio: “Avvocato! Ma è vero che il Freddo l’ha minacciata di morte durante un processo?”

“Certo, quel farabutto” rispose Taormina.

Il nostro obiettivo era sapere dove fosse in quel momento Abbatino, perché era l’unico boss de La banda della Magliana ancora in vita e perché scrivere una sua biografia intitolata Il Vero Freddo, all’epoca che l’epopea di Romanzo Criminale si era appena conclusa, non ci sembrava un’idea malsana. 

“E dove sta adesso Abbatino?” lo incalzò Amadori.

“Ma che vuoi che faccia… Adesso fa lo spacciatore sull’Ostiense”.

Il mito di un boss dissacrato in una frase. Uno che stava col Libanese distrutto in sei parole. 

Carlo Taormina mo’ ha distrutto pure l’Instagram. La sua pagina è la cosa più bella vista negli ultimi mesi su questo social. Ha preso il posto nel mio cuore del profilo di Emrata: selfie scriteriati a dosi quotidiane, con il mento bisoscio, la pelle che cola, lo sguardo stupefatto a volte, concentrato altre, incazzato altre ancora, in auto, in ufficio, in tribunale, ancora in auto, in una lounge, in tribunale, al bar, su un divano, in treno, ancora in auto … e poi i copy… le frasi a corredo delle foto sono meraviglia pura. Tipo: “Oggi alle prese con una sentenza frutto di accecamento giustizialista per prevenzione contro un cittadino eccellente. Inutile indugiare, bisogna cacciare questi magistrati dallo Stato”. Oppure: “Oggi tribunale di sorveglianza di Roma. Organo da abolire. Dominano cattiveria e Costituzione sotto i piedi. Carceri super affollate e torturatrici per questa magistratura manettara”.


Ogni santo giorno Taormina ci racconta cosa ha fatto, dove è stato, i suoi successi professionali e denuncia le ingiustizie contro le quali combatte. È tutto così assurdo, così surreale, così bello, così giusto che all’inizio pensi che sia un fake, un profilo curato dal genio che si è inventato la pagina facebook La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno (pagina memorabile, se non la conoscete andate a likarla). Invece più leggi i testi dei post più non ci credi: è lui, e il fatto che sia lui aggiunge incredulità all’incredulità, perché più lo guardi e più lo segui e più capisci che lui, l’avvocato Carlo Taormina, ha compreso molto di più di te come usare questo mezzo chiamato Instagram, e lo ha compreso anche più dei media, dei giornali, dei brand. 

 

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Molto soddisfatto. Ho tolto dalle grinfie di un marito violento una madre dolcissima

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Il suo volto, sempre uguale e sempre diverso, più o meno ogni giorno. 

Uno spicchio della sua vita, sempre uguale e sempre diversa, più o meno ogni giorno. 

Io già lo apprezzavo, Carlo Taormina: no, non per credo politico (berlusconiano doc) ma perché infaticabile amante del delirio, perché sua la frase detta e ripetuta a La Zanzara: “È tutto degradato”. 

Frase epica, generazionale. 

Io il suo volto adesso lo vorrei in una t-shirt, nei meme, in un adesivo a tappezzare i pali di Milano. Icona hipster. 

Adoro Taormina per lo stesso motivo per cui adoro Salvini: la politica non c’entra niente. C’entra l’uso che si fa del proprio personaggio, c’entra il lavoro che fa sulla propria immagine. Carlo Taormina è un caso da studiare: verticale, essenziale, monotematico. Così tremendo da fare il giro. Così sbagliato da azzeccare tutto. Così orripilante da provocare dipendenza. Arriva laddove il vostro amico avvocato, che si sfascia di alcol e di droghe e c’ha la birretta in mano ogni minuto del vostro aperitivo, non arriverà mai. 

È tutto degradato sì. E Carlo Taormina in sto degrado ci sa sguazzare. Noi no. Voi no. 

Followate Taormina.Carlo.

@moreneria

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