Un cameriere, Emilio Periferico, lavora nell’albergo dove David Lynch tiene una lezione sulla meditazione. Ecco il suo report.

David Lynch
4 Feb 2014

foto di Chico De Luigi da chicodeluigi.it foto di Chico De Luigi, da chicodeluigi.it

Maiala deh esistono delle forme di leccaculo che sono come delle grosse lingue dotate di gambe senza ne’ occhi ne’ cuore, solo saliva abrasiva che cola dai pori. Tali esseri saltellano in cerca di chiappe e una volta che le hanno trovate: leccano. Senza senso, senza pause, senza risparmiarsi, trivellando. Esse vivono vicino alle fonti di celebrità e ricchezza, sono abiette e sorridenti, si avvicinano alla preda famosa con fare circospetto, ostentanto un atteggiamento da “tranquillo anche io sono un essere speciale del jet set come te, non aver paura non sono un plebeo e se ti tocco non ti attacco la poverite“. Si fanno chiamare addetti ai lavori e alla base di tutto c’è il fatto che in qualche modo sono davvero addetti, hanno le chiavi di accesso a quel mondo. Oggi in albergo c’è David Lynch, di passaggio per presentare le iniziative della David Lynch foundation. In realtà non presenta niente, fa solo promozione. Io mi sono fatto spostare il turno di pulizie ai piani per essere qui e una banca ha pagato due presentatori della tv per una piccola conferenza stampa con giornalisti e altri addetti al settore.

Lynch pratica la meditazione trascendentale da quarant’anni, tutti i giorni due volte al giorno. Sostiene che questo tipo di pratica stimoli la creatività e spalanchi la vita alla gioia. Queste cose le so dal 2008 perché ho letto In acque profonde. Il libro si chiamava così in onore delle idee migliori, dei rari pesci che si possono catturare solo sul fondo di noi stessi (che siamo bellissimi) in uno stato di concentrazione così a fondo denso che una volta raggiunto  ci permette di trascendere. E come mai allora tutte quelle immagini di paranoie deformanti che popolano i suoi film? Lynch: «Quelle? ah… quelle non vogliono dire niente! Mi vengono alla mente quando medito e poi le metto in scena».

Critici che per anni si sono scervellati sulla scatola blu di Mullholland Drive, o sul nano che parla al contrario nella stanza rossa di Twin Peaks. Proprio in quella serie il personaggio di Bob, il male incarnato, il caposaldo del terrore della mia infanzia, viene messo nella sceneggiatura per caso. Bob è il nome fittizio di un cameraman che quel giorno venne notato dal regista durante il montaggio di una scena. C’era un volto riflesso in uno specchio. Un volto pazzesco. Chi è quello? È il cameraman. Caaaaazzo! Mettiamolo dentro ora è Bob e io me lo sogno ancora la notte. howbobEcco, questo è Lynch. E io queste cose le so perché ho letto il libro. E diobono sarò anche un cameriere ma un anima ce l’ho. E ho letto della MT e la volevo fare nel 2009 e ho chiamato il centro nazionale Sarcazzi e ho chiesto e mi hanno fatto un offertona: 1600 euro e impari la MT e la puoi praticare tutta la vita da solo e sarà una bomba. In effetti era un investimento che valeva la pena ma io non ho mai avuto i soldi da parte e non l’ho mai imparata. E gnente lui oggi viene qui in Italia dove l’unica persona che mi parla di sogni è Briatore nel suo talent

Quindi alle 9.30 del mattino arriva il Signor Lynch con una tizia tutta ayurveda e bacche di goji che si occupa di spiritualità e traduce quello che il Maestro dice. E i Leccaculo dei presentatori sono appena usciti dal camerino con i loro vestiti regalati dagli sponsor, roba coi teschi rock e il mimetico, roba di sciarpine OVS spacciate per casual ma inesorabilmente quotidiane e si sono messi a parlare alla porta. «Non ho un cazzo di voglia» . «Minchia questo qui è una palla mostruosa l’ho visto da Fazio non c’ho capito un cazzo». È sempre così o meglio quasi sempre. Non ci puoi fare nulla.

Però Lynch è famoso e quindi il leccatore non può sottrarsi, gli succede qualcosa a livello submolecolare, la salivazione aumenta e lui deve trovare un culo. E quindi si gettano sul povero regista, un signore con la vocina da cassiere del Pam e i modi di fare del nonnino più nonnistico del mondo, vestito con un completo di due taglie più grande e con un ciuffo che ancora alla sua età ammette di impomatarsi in onore a Elvis. Ed essi non ascoltano una parola che sia una di quelle che il regista dice e quando ascoltano non capiscono un emerito cazzo, ma nemmeno lui a sua volta capisce tutto credo. Continua a dire che siamo tutti esseri bellissimi (anche i lecca) che c’è un tesoro dentro di noi dentro a TUTTI noi e loro annuiscono non come a dire «ah grazie che ci dai udienza» ma «eh si bravo vedo che lo noti e mi legittimi come tutti devono fare perché io sono un faraone e tu sei uno che fa dei film belli si ma cheduecoglioni». E lui a un certo punto lo sai che dice? Dice che dovremmo insegnare la meditazione nelle scuole e i lecca «si si vero bellissssssimo». E io mi ricordo la scuola, il prof. Capaccioli che un giorno gli venne un attacco di cuore mentre cercava di sollevare un banco per sbatterlo a terra, mentre noi, studenti delle medie, scorreggiavamo a comando solo per farlo irritare. Ti immagini la MT nella scuola italiana? Perché no? Sarebbe stupenda, ma come quella gran sfilza di cose stupende che ci vorrebbero e che credo non ci saranno mai. E i lecca annuiscono, si si che beeello, si si la meee diii taaaa ziooone. $$$. Eh si, ci sono mondi e mondi no? Lo so che la MT funziona e mi son portato il libro dietro, ma perché il Maestro non fulmina i lecca?

E poi niente arrivano anche i nipoti degli zii, gente improbabile amica di amici che si dichiara fan dei suoi film e tutti gli scroccano una foto assieme. Io servo da bere il secondo caffè a tutti, la presentatrice mi dice «Grazie tessssoro» e penso sempre alla famosa frase di Giancarlo Giannini alla Melato, quel “bottana industriale” che dice tutto e non dice niente, come ogni grande verità che svanisce nel vento. E l’omino con la giacca più larga di due taglie mi sorride, ci incontriamo nel suo sguardo per un attimo e io gli dico grazie con gli occhi e alla fine anche levati dai coglioni che inizia il turno del pomeriggio e anche se sei Lynch ok, a me m’hanno insegnato che non si lecca il culo a nessuno.

A me m’è sempre garbato il nano

 

Emilio Periferico

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